NON BASTANO I BUONI PASTO???
No non bastano più….Quando ormai i buoni pasto non bastano più per gratificare i dipendenti e creare benessere bisogna pensare a un Piano Welfare Aziendale articolato con una prospettiva a lungo termine.
La crisi dello stato sociale, che ormai si trascina da molti anni, unitamente alla crisi economica hanno portato l’attenzione di istituzioni e di imprese sul trema del welfare aziendale quale potenziale anello di congiunzione tra la ricerca di nuovi modelli per la competitività delle imprese.
Ad iniziare i processi di attivazione di un piano welfare aziendale sono state in primis le Grandi realtà aziendali, ma oggi giorno grazie alla nuova normativa si sta cercando di incentivare sempre di più le piccole realtà locali cercando di far capire loro gli innumerevoli vantaggi che ci sono nell’attivare un piano Welfare Premiale.
Per tendere verso un maggiore sviluppo e diffusione del welfare aziendale, soprattutto tra le aziende medio-piccole, una strada percorribile è quella di facilitare il processo di aggregazione delle imprese di un territorio, valorizzandolo.
Il welfare è una grande occasione.
Il piano welfare aziendale può veramente diventare qualcosa che ti restituisce molto, ma molto di più di quello che risparmi in tasse, l’importante è conoscere tutte le possibilità che ti offre.
E’ stato calcolato che un buon Piano welfare aziendale ha un ROI 7 volte quello che viene investito.
Il Welfare Aziendale se opportunamente valorizzato, è un modo di concepire un sistema di servizi creati per rispondere alle esigenze delle piccole medie imprese (PMI). Per andare oltre al risparmio fiscale e al vantaggio finanziario dobbiamo cominciare a pensare in modo diverso e comprendere le potenzialità che ci sono state date grazie al Welfare Aziendale. Se allarghiamo le vedute esso può essere concepito come un’azione di governo del personale e allo stesso tempo di coinvolgimento dello stesso all’interno dell’azienda valorizzando il suo lavoro e la sua persona.
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