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PERCHE’ IL WELFARE AZIENDALE FA BENE ALLA PRODUTTIVITA’

Palestre, asili nido, maggiordomo, assicurazioni long term care e soprattutto, flessibilità: negli orari, nei contratti di lavoro e anche negli stipendi. Per scovare esempi di welfare aziendale non serve arrivare fino alla Silicon Valley, anche in Italia si sta delineando sempre di più la lista delle aziende dove si aspira essere assunti perché hanno messo al primo posto il benessere della persona tra i parametri per aumentare la produttività.

Analizzando i costi del personale, con le metriche si possono trasformare i dati relativi al personale in informazioni significative per la gestione dell’area Human Resource. Ci son differenti tipologie di metriche che comprendono diversi ambiti.
Per facilità le divideremo in 5 gruppi:

  • Produttività
  • Retribuzione
  • Retention personale (mantenimento del personale)
  • Efficienza
  • Indicatori demografici della forza lavoro
In questo articolo, approfondiremo il legame tra welfare, produttività e i parametri per misurarlo.


Le metriche della produttività

Le metriche della produttività servono per definire l’efficienza del personale e sono date dal rapporto tra investimenti e risultati. La crescita delle produttività aziendale definisce uno dei fattori più importanti per determinare i risultati aziendali.
Ci sono diversi fattori che possiamo prendere in considerazione relative alla produttività:

  • Fatturato
  • Utile netto
  • Ritorno sull’investimento delle HR
Tutti questi parametri analizzati dall’Ufficio delle risorse umane, hanno delineato negli ultimi anni come un buon investimento in formazione e comunicazione efficace con il personale siano alla base di una nuova strategia gestionale mirata a portare i livelli di benessere ai primi posti nelle priorità aziendali.


La produttività di professionisti o di un team di qualsiasi area dell’organizzazione lavorativa è sempre connessa a fattoti quali la formazione, la motivazione, il coinvolgimento, la soddisfazione e il benessere; per questo motivo sono indicatori da tenere sotto continuo controllo, per non rischiare che incidano nei risultati di produttività in modo negativo. Oggi giorno ad analizzare lo stato di benessere del singolo dipendente inserito in azienda a vari livelli, per questo ormai sempre più aziende hanno iniziato a porsi il problema di capire come migliorare l’ambiente lavorativo, ma non solo, anche lo stato di benessere psicosociale lavorativo del singolo.


Gli andamenti delle aziende che hanno scelto il welfare

Negli ultimi anni nasce così l’esigenza di capire come aiutare le aziende a fare questo e con il Welfare Aziendale si è trovata una valida soluzione. Ecco che il miglioramento del benessere dei dipendenti per quelle aziende che hanno deciso di attuare un piano welfare, aumenta la produttività delle imprese; lo sappiamo pare una frase fatta, ma in realtà è il frutto di analisi approfondite sull’andamento del Welfare degli ultimi 3 anni.

Il Rapporto 2018 – Welfare Index Piccole medie imprese, che per il terzo anno ha analizzato il livello di welfare in circa 4000 piccole medie imprese italiane, mette in evidenza una stretta correlazione tra il miglioramento del benessere, la soddisfazione dei lavoratori e la crescita della produzione aziendale.

Il 35,6% delle imprese intervistate dichiara, infatti, di aver aumentato la propria produttività come conseguenza di una maggiore soddisfazione dei lavoratori e la crescita della produzione aziendale: questi fattori secondo il 42,1% delle imprese, sono il principale obiettivo nelle scelte di welfare.

Il 35,6% delle imprese intervistate dichiara, infatti, di aver aumentato la propria produttività come conseguenza di una maggiore soddisfazione dei lavoratori.

Per le aziende molto attive nel welfare: il 63,5% conferma di aver ottenuto un incremento produttivo.

Nei prossimi 3-5 anni, il 52,7% delle Piccole medie imprese si propone un’ulteriore crescita del welfare aziendale, in particolare negli ambiti di: salute e assistenza; conciliazione vita e lavoro; giovani, formazione e mobilità sociale.

Le piccole medie imprese sono oggi sempre più protagoniste del cambiamento sociale e crescono sensibilmente le aziende attive nel welfare: cioè quelle che avevano avviato piani di welfare aziendale anche negli anni precedenti.


Concludendo il welfare fa crescere le imprese e fa bene al Paese e le aziende hanno scoperto come sia essenziale l’attuarlo per il raggiungimento degli obiettivi di business. Il nuovo welfare è stato istituito con la legge di Bilancio 2016 e si può dire che sia stato un successo. Ci sono ancora tanti problemi sociali e tanti nodi da affrontare nella nuova legislatura. La conoscenza delle imprese può ancora migliorare ed è determinante impegnarsi a sviluppare la cultura del welfare aziendale.

C’è un mondo in movimento, anche se ancora non visibile agli occhi della grande opinione pubblica, come meriterebbe: un mondo di straordinaria qualità, con forti valenze economiche, sociali, culturali, se cultura vuol dire appunto innovazione anche sociale, sensibilità, inclusività, cittadinanza responsabile, valori di comunità e civiltà.


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